Oggi chiuso

Corno da caccia con arme dei Medici e degli Sforza

Periodo:

1465-1470 circa


Luogo:

Firenze, Museo Nazionale del Bargello


Inventario:

inv. Ressman 250


Link:

Museo Nazionale del Bargello

Ottone o bronzo giallo; l. cm. 47,7.

Realizzato da un orafo fiorentino.

Il corno è a sezione a ottagono e termina da una lato con una ghiera e dall’altro con un bocchino in metallo più chiaro, dove è inciso il motto viva palle, che inneggia ai Medici. Lungo la ghiera al motto si alternano poi scudi bipartiti con quattro bisanti da un lato e il biscione visconteo dall’altro, rispettivamente emblemi araldici dei Medici e degli Sforza. Infine, sul bordo della fascetta corre una serie di piume che rimanda alla celebre impresa medicea (vedi scheda: Temi collaterali / Stemmi e imprese dei Medici).

Firenze, Palazzo Medici (1492) (?).
Il corno da caccia è stato messo in relazione con il “corno d’ottone” registrato nell’inventario dei beni di Lorenzo il Magnifico (1492; Scalini 1979).
La compresenza nel medesimo scudo araldico degli emblemi dei Medici e degli Sforza si deve probabilmente a un’occasione precisa in cuiè stato forgiato l’oggetto. Gli eventi posti in relazione con il corno sono le seguenti:
– le nozze fra Ippolita Sforza, figlia di Francesco I duca di Milano e Bianca Maria Visconti e sorella di Galeazzo Maria, con Alfonso duca di Calabria ed erede al trono di Napoli (1465; Boccia 1980);
– il battesimo di Gian Galeazzo Sforza, figlio di Galeazzo Maria e Bona di Savoia (1469) (Boccia 1980);
– le nozze fra Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici e Caterina Sforza nel 1497 (Guidotti 1990).
Alle prime due celebrazioni partecipò anche il Magnifico, mentre l’ultima avvenne dopo la morte del Medici.
Il corno però non risulta registrato negli inventari dell’armeria di Cosimo I de’ Medici (nipote ed erede di Giovanni di Pierfrancesco e Caterina), stilati dalla metà del Cinquecento in poi e dunque sembra difficile pensare che fosse nella collezione del nonno, Giovanni di Pierfrancesco (Scalini 1992).