Oggi chiuso

Kairos – Occasione

Autore:
Periodo:

XV secolo (?), da originale antico (II sec. d. C. ?)


Luogo:

Ubicazione ignota


Alt. cm. 64; largh. cm. 66 (cfr. Itinerario… 1992).

Iscrizioni:

A destra in basso: ‘ΑΓΟΡΑΚΡΙΤΣ ΠΟΙΕΙ’.

La foto rintracciata nella documentazione relativa ai permessi di esportazione (Paolozzi Strozzi – Schwarzenberg 1991, p. 307 e segg.) documenta l’immagine del rilievo, che raffigura un uomo anziano barbuto, nudo e di profilo, con grandi ali arricciate dietro le spalle e piccole ali ai piedi; ha i capelli scomposti spinti in avanti sul volto e la nuca calva; avanza un po’ accovacciato, quasi in punta di piedi; con la sinistra tiene un rasoio a forma di luna su cui poggia una bilancia basculante; con l’indice della destra tiene fermo un piatto della stessa bilancia. La firma greca in basso a destra, dietro il piede, è falsa.
Il personaggio risponde all’iconografia del Kairos greco, l’Occasione fuggevole da cogliere in fretta, discendente dal tipo ideato da Lisippo in una famosa scultura realizzata a Pella per Alessandro Magno, bronzo perduto descritto da Callistrato e replicato da rilievi e gemme. Nell’arte romana il Kairos efebico greco assume le fattezze di vecchio barbato, proprie di Chronos/Tempus. A questo si aggiungono attributi che assimilano Tempus al dio Saturno, come la luna al posto del rasoio. La piccola verga fra le dita della mano destra non compare nelle altre versioni del medesimo soggetto. Assente la sfera sotto il piede sinistro, descritta da Callistrato nell’originale di Lisippo.

Firenze, Palazzo Medici, loggia del giardino (almeno dal 1543-45; almeno fino al 1568); Collezione Dudley; collezione del cav. Lamponi Leopardi (1878, data del permesso di esportazione).
Il rilievo raffigurante “uno ignudo vecchio fatto per l’Occasone” è uno dei “quadretti”, che Vasari (1568) vide nella loggia del giardino di Palazzo Medici e che Mariotto Albertinelli copiò nei suoi disegni intorno al 1494.
Nel 1543-45, Francesco Salviati tenne la scultura a modello per dipingere una delle allegorie nella sala delle Udienze in Palazzo Vecchio.
Entrato in collezione Dudley, rimase per due secoli nel palazzo che era stato di Robert Dudley, conte di Warwick e di Gloucester, in via della Spada. Divenne quindi di proprietà del cav. Raffaello Lamponi Leopardi, capitano dei Carabinieri, che offrì il pezzo in vendita al Museo del Louvre e al Governo italiano (Milanesi 1879). Dopo molte trattative, nel 1878 ottenne il permesso di esportazione. Da allora non si hanno più notizie precise sul pezzo, che forse è migrato in Francia (Itinerario… 1992).
Il rilievo già in collezione di Lorenzo il Magnifico discende dal tipo ideato da Lisippo in una famosa scultura realizzata a Pella per Alessandro Magno, bronzo perduto descritto da Callistrato e replicato da gemme e rilievi. Fra questi ultimi si ricorda in particolare quello di fronte di sarcofago conservato presso il Museo di Antichità di Torino (inv. 610) e databile nel II sec. d.C (Ensoli, La Rocca 2000, p. 588 n. 280)
Con la cautela imposta dal fatto che l’opera già in Palazzo Medici è dispersa e dunque è giudicabile solo da una vecchia fotografia, potrebbe essere una copia di epoca rinascimentale, come farebbero pensare certe incongruenze iconografiche rispetto ai modelli sicuramente antichi (per esempio, una piccola verga stretta nella mano destra) e tenuto conto della firma evidentemente apocrifa (Monaco, in Itinerario… 1992).

  • L. Beschi, Le antichità di Lorenzo il Magnifico: caratteri e vicende, in “Gli Uffizi: quattro secoli di una galleria”, atti del convegno internazionale di studi, (Firenze, 20 – 24 settembre 1982) a cura di P. Barocchi e G. Ragionieri, Firenze, Olschki, 1983, 2 voll., I, 1983, pp. 161-176.
    Itinerario laurenziano, Firenze, Centro Di, 1992 (‘Gli Uffizi. Studi e ricerche’ ; 10), p. 54-55 n. 21b (M.C. Monaco, con bibliografia).
  • B. Paolozzi Strozzi, E. Schwarzenberg, Un Kairos mediceo, in “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, XXXV, 1991, n. 2/3, pp. 307-316.
  • G. Vasari, Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori, et architettori, riviste e ampliate, Fiorenza, Appresso i Giunti, 1568, 3 voll.; ed. in G.V., “Le opere”, con nuove annotazioni e commenti di G. Milanesi, Firenze, Le Monnier, 1878-1885, 9 voll., I-VII, 1878-1881; ristampa, Firenze, Sansoni, 1906, IV, 1879, p. 218.
  • G. Vasari, Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori, et architettori, riviste e ampliate, Fiorenza, Appresso i Giunti, 1568, 3 voll.; ed. in G.V., “Le opere”, con nuove annotazioni e commenti di G. Milanesi, Firenze, Le Monnier, 1878-1885, 9 voll., I-VII, 1878-1881; ristampa, Firenze, Sansoni, 1906, IV, 1879, pp. 218-219 nota 3.