Il Perugino detto, Pietro Vannucci
Città della Pieve, 1450 - Fontignano, 1523
Attività:
Pittore
Nato intorno al 1450 in Umbria, giunse a Firenze verso il 1470 e prese a frequentare la bottega di Andrea Verrocchio. Nel 1472 risulta iscritto alla Compagnia dei Pittori di San Luca con il titolo di ‘maestro’.
Tornato a Perugia, partecipò alla realizzazione delle Storie di San Bernardino, otto pannelli (di cui uno datato 1473) provenienti dall’oratorio omonimo e ora nella Galleria Nazionale dell’Umbria. Nel 1475 è pagato per aver dipinto nella sala superiore del Palazzo dei Priori a Perugia (opera perduta).
Nel 1478 papa Sisto IV Della Rovere lo chiamò a Roma ad affrescare la cappella della Concezione in San Pietro, andata perduta con la costruzione della nuova basilica. Perugino era allora un artista molto rinomato e apprezzato, tanto che nel 1480 lo stesso pontefice gli chiese di dirigere la decorazione della cappella Sistina. Nella serie di Storie di Mosé e Cristo dipinte fra gli altri da Ghirlandaio, Botticelli e Cosimo Rosselli, Perugino poté così riservarsi le scene principali: la Consegna delle chiavi a San Pietro e la Assunzione della Vergine (quest’ultima poi distrutta perché sostituita dal Giudizio Universale di Michelangelo).
Dopo l’impresa romana Perugino si sposta ripetutamente tra Firenze, Perugia e Roma, svolgendo un’attività molto intensa frammentata da frequenti soggiorni anche in altre città del centro Italia. A Firenze nel 1482 riceve la commissione della decorazione — poi mai eseguita — di una parete della sala dei Settanta (ora sala dei Gigli) in Palazzo Vecchio. A Perugia, dove nel 1485 venne nominato cittadino onorario, viene incaricato dai decemviri di dipingere la pala per la cappella del Palazzo Pubblico (1483), consegnata solo nel 1495. A Roma insieme a Antoniazzo Romano e Piermatteo da Amelia realizza gli apparati per celebrare l’elezione al soglio pontificio di Innocenzo VIII (1484). Entro la fine del secolo esegue alcuni capolavori, quali la Visione di San Bernardo (Monaco, Alte Pinakothek) commissionatagli nel 1489 da Bernardo e Filippo Nasi e il Trittico Albani Torlonia per il cardinale Giuliano della Rovere (1491; Roma, collezione Torlonia). Nel 1489 gli operai del Duomo di Orvieto gli affidano la decorazione della cappella di San Brizio, poi passata al Signorelli.
Intorno al 1490 lavorava a Firenze per Lorenzo il Magnifico, per il quale affrescò insieme ad altri artisti ambienti della villa dello Spedaletto presso Volterra. Fu fra i giudici al concorso per la facciata del Duomo di Firenze, indetto dal Magnifico nel 1490. Nel 1493 infine si stabilì prevalentemente a Firenze, dove sposò Chiara Fancelli, figlia dell’architetto Luca, e aprì bottega. Lavora per gli Ingesuati di San Giusto alle mura.
Negli ultimi anni del secolo, quando a Firenze si afferma la Repubblica ispirata alle teorie di fra’ Girolamo Savonarola, Perugino fu un felice interprete della nuova religiosità, con opere improntate a un sentimento composto, mistico e solenne. Avvalendosi della collaborazione di una valida bottega, Perugino assolse a innumerevoli commissioni: l’affresco con la Crocifissione in Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (1495 circa), il Compianto sul Cristo morto per le monache di Santa Chiara (Firenze, Galleria Palatina), il Cenacolo nel refettorio delle monache di Fuligno in via Faenza.
Nel 1494 Perugino portò a termine la pala per Sant’Agostino a Cremona. L’anno seguente andò a Venezia per dipingere in Palazzo Ducale (opere perdute). Fra il 1496 e il 1499 lavorò alla pala per l’altar maggiore in San Pietro a Perugia e a quella per la Certosa di Pavia, oggi smembrata (Pavia, Certosa; Londra, National Gallery). Nello scorcio del secolo dovette entrare nella bottega fiorentina il giovane Raffaello.
Intanto Pietro venne richiamato a Perugia per decorare la sala del Collegio del Cambio con un complesso ciclo ad affresco, fra i più importanti nel centro Italia in quegli anni. La sala rinnovata venne inaugurata nel 1500. Dal 1502 l’artista tenne bottega stabilmente a Perugia.
Nel 1505 dipinse la Lotta tra Amore e Castità (ora al Louvre) per lo studiolo di Isabella d’Este a Mantova. Ma la marchesa si dichiarò “non troppo” soddisfatta dell’opera. L’artista cominciava a ricevere critiche e a veder diminuire l’apprezzamento di qualche tempo prima. A Firenze fu accusato di goffaggine a seguito del completamento dei dipinti per la struttura a quattro facce per l’altar maggiore della Santissima Annunziata, opera già iniziata da Filippino Lippi. Nel 1508 a Roma Perugino fu licenziato bruscamente da papa Giulio II, mentre affrescava la volta della sala dei palazzi Vaticani detta poi de “l’Incendio di Borgo”. Tali dipinti furono poi sostituiti dagli affreschi di Raffaello, già suo allievo.
Ormai in declino e attardato su uno stile ormai fiacco e temi e formule ripetitive, Perugino trascorse gli ultimi anni della sua lunga vita nella provincia umbra, dirigendo una bottega ancora molto attiva. Nel 1524 morì di peste nel Castello di Fontignano, mentre affrescava il Presepe nella chiesa parrocchiale.
- E. Camesasca, L’opera completa del Perugino, con presentazione di C. Castellaneta, Milano, Rizzoli, 1969 (‘Classici dell’Arte’; 30).
- Il Collegio del Cambio in Perugia, a cura di P. Scarpellini, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 1998.
- Disegni umbri del Rinascimento da Perugino a Raffaello, catalogo della mostra a cura di S. Ferino Pagden, Firenze, Olschki, 1982 (‘Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi’; 58).
- V. Garibaldi, Perugino. Catalogo completo, Firenze, Octavo, 1999 (‘Biblioteca d’Arte’).
- V. Garibaldi, Perugino, con la collaborazione di S. Innamorati, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2004.
- V. Garibaldi, Perugino, Firenze, Giunti, 2004 (‘Art Dossier’; 197/2004).
E. Lunghi, Perugino. Itinerari in Umbria. Guida storico-artistica, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2004. - Perugino, il ‘divin pittore’, catalogo della mostra (Perugia) a cura di V. Garibaldi, F.F. Mancini et al., Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2004.
- Perugino e il paesaggio, catalogo della mostra (Pieve) a cura di G. Baronti, S. Blasio, A Melelli et al., Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2004.
- Perugino pittore devozionale. Modelli e riflessi nel territorio di Corciano, catalogo della mostra (Corciano) a cura di F. Abbozzo e A. Tiroli, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2004.
- Perugino a Firenze. Qualità e fortuna d’uno stile, catalogo della mostra a cura di R.C. Proto Pisani, Firenze, Pagliai Polistampa, 2005.
- Pietro Vannucci, il Perugino, atti del convegno internazionale di studio (Perugia – Città della Pieve, 25 – 28 ottobre 2000) a cura di L. Teza con la collaborazione di M. Santanicchia, Perugia, Volumnia, 2004.
- Pittura in Umbria tra il 1480 e il 1540. Premesse e sviluppi nei tempi di Perugino e Raffaello, a cura di F.F. Mancini e P. Scarpellini, Milano, Electa, 1983.
- P. Scarpellini, Perugino, nuova ed., Milano, Electa, 1991.
- G. Vasari, Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori, et architettori, riviste e ampliate, Fiorenza, Appresso i Giunti, 1568, 3 voll.; ed. in G.V., “Le opere”, con nuove annotazioni e commenti di G. Milanesi, Firenze, Le Monnier, 1878-1885, 9 voll., I-VII, 1878-1881; ristampa, Firenze, Sansoni, 1906, III, pp. 565-599.