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Antonio di Francesco I de’ Medici

Estremi biografici:

Firenze, 1576-1621


Figlio naturale del granduca Francesco I de’ Medici e Bianca Cappello, nacque nel 1576 prima che i due genitori fossero sposati (1579). Si racconta che Bianca in realtà avesse fatto passare per proprio il figlio di una giovane di umile estrazione, per poter dare un maschio a Francesco.
Il Medici, da quando nel 1582 perse l’unico figlio maschio di appena cinque anni avuto dalla prima moglie Giovanna d’Austria, ebbe una particolare predilezione per Antonio, che forse sperava un giorno di poter designare erede al trono granducale di Toscana. Intanto Antonio fu legittimato dal padre e da un “regio privilegio” stilato da Filippo II di Spagna, che nel 1583 lo nominava principe di Capistrano.
Morti improvvisamente nel 1587 Francesco e Bianca, il successore Ferdinando I — fratello di Francesco — privò Antonio dell’ingente eredità che il padre gli aveva lasciato, concedendogli di vivere a corte con tutti gli onori spettanti a un Medici, ma pur sempre dipendendo di fatto dalla munificenza del granduca. Il figlio della “pessima Bianca” — come allora si diceva — fu così escluso da ogni diritto di successione al trono; anzi, a maggior garanzia, Ferdinando volle che entrasse nei cavalieri gerolosimitani (o Cavalieri di Malta), impossibilitati dai voti a sposarsi, anche se con la ricca assegnazione del priorato del Santo Sepolcro.
Antonio ebbe in usufrutto a vita alcune delle proprietà lasciategli da Francesco: il Casino di San Marco a Firenze e le ville di Lappeggi e di Marignolle. Risiedeva a Palazzo Pitti e dal 1594 ebbe qui un ampio appartamento al secondo piano, nell’ala destra di fianco al cortile. Nel vasto salone delle Commedie, allora compreso in tale appartamento, Antonio ospitò importanti spettacoli, fra cui la celebre Euridice di Ottavio Rinuccini con musiche di Jacopo Peri rappresentata il 6 ottobre del 1600 in occasione dei festeggiamenti delle nozze di Maria de’ Medici, affezionata sorellastra di Antonio.
In punto di morte Antonio riuscì ad ottenere dal granduca Cosimo II la legittimazione dei suoi tre figli naturali, Paolo (1616-1656), Giulio (1617-1670) e Antonfrancesco (1618-1659), che allora risiedevano nel Casino di San Marco.

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