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Bernardino Riccardi

Estremi biografici:

1708 - 1776


Attività:

Capitano generale, cavaliere


Nato nel 1708, Bernardino fu l’ultimo figlio del marchese Cosimo (1671-1751) e di Giulia Spada Veralli e quindi fratello di Francesco Maria (1697-1758), Vincenzo (1704-1752) e Gabriello (1705-1798). Come i fratelli, studiò presso il collegio Tolomei di Siena.
Fu insignito di varie cariche dall’ultimo granduca Medici, Gian Gastone. Nel 1735 divenne gentiluomo di camera del granduca e poi capitano generale e governatore della Compagnia delle Corazze Alamanne. Fu quindi nominato cavaliere (1736) e Gran Connestabile dell’ordine di Santo Stefano con una commenda di 70 ducati all’anno. Morto il fratello Vincenzo nel 1752, l’anno seguente Bernardino assunse al suo posto la carica di guardaroba maggiore di Sua Maestà Imperiale, quando ormai il granducato era retto dai Lorena. In tale veste fu il dedicatario della prima guida degli Uffizi, il Ragguaglio delle antichità e rarità che si conservano nella Galleria mediceo-imperiale di Firenze, scritto dal custode Giuseppe Bianchi e pubblicato nel 1759 dalla Stamperia Granducale. Nel 1769 però Bernardino presentò le proprie dimissioni dall’incarico di guardaroba maggiore a Pietro Leopoldo di Lorena. Inoltre fu luogotenente degli operai della Santissima Annunziata e della congregazione degli operai di San Lorenzo. Infine Bernardino venne promosso alla dignità di senatore nel 1762 e divenne consigliere intimo di Stato nel 1766.
Come collezionista, Bernardino dimostrò uno spiccato interesse per la raccolta di ritratti di uomini illustri e autoritratti di artisti. Non si impegnò tanto nell’acquisto di antichi manoscritti e incunaboli, ma piuttosto dimostrò una netta predilezione per le pubblicazioni contemporanee di letteratura, storia (in particolare storia di Firenze), corografia toscana, geografia e medicina, in linea con il gusto enciclopedico del tempo. Come il fratello Gabriello riunì alcune biblioteche private. La più importante era quella sistemata nel proprio appartamento di città, situato nei mezzanini del palazzo di via Larga. Una stanza di questo appartamento era denominata “stanza della cioccolata”, bevanda allora divenuta di gran moda. Le altre biblioteche si trovavano nelle ville di campagna: Villa La Cava nell’agro pisano nel comune di Treggiano, nel Casino di Empoli e nella villa del Terrafino ancora nell’empolese. In quest’ultima, ornata e adornata con particolare fasto, Bernardino fece allestire un teatro e una “stanza del trucco”, cioè destinata al gioco, passatempi prediletti del marchese priore. Come il nonno Francesco e il padre Cosimo, Bernardino fece parte dell’Accademia degli Immobili e nel 1732 come accademico fu impresario dell’opera Fede ne’ tradimenti rappresentata nel Teatro della Pergola, presso il quale l’istituzione aveva sede.
Nel 1741 il marchese Cosimo si ritirò dalla gestione del patrimonio, ormai afflitto da un bilancio disastroso, lasciando tale compito ai figli Gabriello, Vincenzo e Bernardino, che cercarono di amministrare in maniera più redditizia le proprietà fondiarie. Alla morte del padre, nel 1752 i tre fratelli divisero i beni fidecommissari, imponendo tale scelta al fratello Francesco Maria, residente a Roma. Vincenzo, Gabriello e Bernardino continuavano ad abitare nella stessa dimora in via Larga. Morto nello stesso anno anche Vincenzo, Gabriello e Bernardino divennero tutori dei nipoti, che disponevano della maggior parte del patrimonio di famiglia. Nel 1765 Bernardino venne nominato sovrintendente del patrimonio del nipote Giuseppe, unico sopravvissuto dei figli di Vincenzo che, raggiunta la maggiore età, stava sperperando il patrimonio del padre.
Nel 1766 Bernardino sposò Teresa di Ferdinando Strozzi, acquisendo una dote di 25.000 scudi.
Morì il 4 gennaio 1776. Il giorno seguente, la “Gazzetta Toscana” riportò la notizia della scomparsa di “S.E. il sig. Senator Marchese Priore Bernardino Riccardi Consigliere di Stato, e Ciamberlano delle LL. MM. II. E RR. AA. Ec., già Guardaroba Maggiore di S.A.R.”.

  • M.J. Minicucci, Ville palazzi biblioteche dei Riccardi. I marchesi Francesco Bernardino Gabriello, in “I Riccardi a Firenze e in villa : tra fasto e cultura: manoscritti e piante”, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Medici Riccardi, Biblioteca Riccardiana, 26 marzo – 26 maggio 1983), Firenze, Centro Di, 1983, pp. 12-127.