Villa lo Spedaletto
1487-1491
Committente / Collezionista:
Luogo:
Dintorni di Volterra (PI), località Orciatico (da Pontedera, statale in direzione di Volterra, indicazioni per Lajatico)
La villa realizzata per volere del Magnifico fra il 1487 e il 1491 si presenta come un edificio di impianto quadrangolare, molto semplice, con ambienti organizzati in maniera funzionale. Da un androne abbastanza profondo si accedeva a un cortile interno con una loggia, sul cui lato nord si affaccia una grande sala terrena, adatta per i soggiorni nei mesi estivi. Una parte dei fabbricati racchiudeva la mole massiccia di una torre, preesistente agli interventi quattrocenteschi.
Nel 1486 i Cavalieri di Altopascio concessero in enfiteusi a Lorenzo il Magnifico le tenute di Agnano, nel territorio pisano, e di Spedaletto, verso Volterra. L’edificio principale di quest’ultima fattoria era lo Spedale dei Santi Ippolito e Cassiano, un monastero edificato nel XIII secolo dai frati ospedalieri, che il Magnifico fece trasformare in una “casa da signore”.
Lorenzo aveva un particolare interesse a controllare il territorio intorno a Volterra, presa nel 1472. Infatti la zona era ricca di miniere di allume, minerale utilizzato nella colorazione delle stoffe e dunque materiale fondamentale per la attività manifatturiera che alimentava il commercio della Firenze medicea. Inoltre la regione era ricca di benefiche acque termali già frequentate dal nonno di Lorenzo, Cosimo il Vecchio, e dalla madre, Lucrezia Tornabuoni.
Lorenzo il Magnifico cominciò a risiedere nella tenuta di Spedaletto dal 1487. Con ripetuti soggiorni seguiva personalmente i lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’edificio, intensificatisi fra il 1489 e il 1491. Ad essi dovette partecipare l’architetto Simone del Pollaiolo detto il Cronaca (1457-1508), documentato a Spedaletto nel 1490. Nell’intervento architettonico, le parti preesistenti venivano unite e fuse con le parti nuove. Nel frattempo Lorenzo riorganizzava anche le coltivazioni della proprietà, dedicate soprattutto a vigne e a pascoli, distribuite in una ventina di poderi posti sotto la dierzione di un fattore. Nello stesso tempo approfittava delle vicine acque termali del Bagno a Morba per curarsi della gotta che l’affliggeva.
Pregio particolare della dimora era il ciclo di affreschi realizzato per volere del Magnifico fra il 1490 e il 1491 da alcuni dei maggiori artisti fiorentini dell’epoca: Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi, Pietro Perugino. La decorazione pittorica, che rivestiva le pareti del salone e della loggia, è andata del tutto perduta. Dalle fonti si apprende che essa presentava una serie di scene mitologiche, fra cui una Storia di Vulcano del Ghirlandaio.
Dopo la morte di Lorenzo nel 1492, il figlio Piero ha venduto le tenute di Spedaletto e Agnano a Francesco Cybo nel 1494. Nel 1606 la villa di Spedaletto è passata di proprietà al senatore Bartolomeo Corsini, ai cui discendenti ancora appartiene.
- C. Acidini Luchinat, Gli artisti di Lorenzo de’ Medici, in “‘Per bellezza, per studio per piacere’. Lorenzo il Magnifico e gli spazi dell’arte”, a cura di F. Borsi, Firenze, 1991, pp. 161-192, , pp. 161-168.
- I. Lapi Ballerini, Le ville medicee. Guida completa, Firenze, Giunti, 2003, , pp. 85-86.